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Cosa succede alle spedizioni di merci dopo la Brexit

L’UE e il Regno Unito hanno condotto intensi negoziati per concordare i termini del recesso del Regno Unito e creare certezza giuridica una volta che il diritto dell’UE cesserà di applicarsi al Regno Unito.

Il Regno Unito non sarà più uno Stato membro dell’Unione europea, quindi al pari di tutte le altre nazioni che non fanno parte della Comunità Europea
A partire dal 1° gennaio 2021 negli scambi commerciali con il Regno Unito si applicheranno le regole e le formalità doganali in vigore con i Paesi terzi.

Italia e Brexit

Subito dopo il referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea è stato stimato un potenziale danno per l’export nostrano tra i 200 ed i 500 milioni di Euro.

L’Italia ha svariati interessi nel Regno Unito, stimati in un 5% del proprio export nazionale: sono infatti ben 24 i miliardi di Euro annui che vendiamo sotto forma di beni e servizi in Gran Bretagna.
Per quello che riguarda i trasporti, il 30% dei vettori che portano merci tra Roma e Londra sono operatori di uno dei due Paesi, mentre il 70% viene effettuato da vettori di altri Paesi comunitari, un dettaglio che riguardo alle licenze sui viaggi potrebbe rendere difficile garantire lo stesso numero di viaggi compiuti oggi.

Come cambiano le spedizioni con la Brexit

Tutti gli scambi di merci dall’Italia al Regno Unito rappresenteranno operazioni di esportazione, sarà perciò necessario espletare formalità doganali.
Le procedure da seguire sono dettagliate espressamente e con chiarezza nel sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: la presentazione della dichiarazione, l’assegnazione del numero di riferimento dell’operazione MRN (Movement Reference Number), l’attribuzione del DAE (Documento Accompagnamento Esportazione) e la ricevuta di uscita della merce sono ad oggi tutte attività informatizzate.
Inoltre, dal gennaio 2021, gli operatori economici stabiliti nel territorio doganale dell’Unione che intendono importare od esportare merci nel/dal Regno Unito devono essere in possesso:

  • di un codice identificativo denominato EORI
  • di una dichiarazione doganale
  • delle dichiarazioni di sanità e sicurezza necessarie per la merce che si vuole esportare.

Tre Fasi che ci accompagneranno alle nuove procedure

Le procedure nei controlli doganali all’importazione vedranno tre fasi:

Al 1° gennaio saranno necessarie documentazioni standard e requisiti doganali di base. Da aprile saranno richieste, per determinate tipologie di merci, certificazioni aggiuntive tra cui documentazioni sanitarie. Da luglio il nuovo regime doganale entrerà in vigore in toto e saranno richieste dichiarazioni doganali complete che si aggiungeranno all’aumento dei controlli fisici della merce.
Quindi le procedure saranno meno rigorose dal 1° gennaio 2021 per alcune tipologie di merci.
Si passerà al pieno regime con richiesta di documentazione maggiormente dettagliata solamente dal 1° luglio 2021. Questo approccio flessibile e pragmatico darà alle imprese più tempo per organizzare la propria attività.
Per le merci coperte da Convenzioni internazionali (ATA – TIR), l’operatività è prevista a partire dal 1 gennaio 2021, è possibile che siano già richiesti Carnet con destinazione Regno Unito a partire dalla prima fase.

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